«L’anno 1971, il giorno 30 settembre a Loria, provincia di Treviso, per iniziativa dei sigg. Bordignon Celeste, Pollon Romano, Didonè Giuseppe, Ziliotto Modesto, prof. Sbrissa Orlando, Ziliotto Severino e altri […] si sono riuniti in Assemblea n0 62 soci allo scopo di costituire la Sezione Comunale di Loria, dell’Associazione Volontari Italiani del Sangue (A.V.I.S.)…» : questo l’incipit dell’Atto costitutivo dell’Avis a Loria. Per meglio scandagliare le origini, scorrendo più avanti si legge ancora: «Nel Consiglio Direttivo Provvisorio della Sezione […] risultano eletti i sigg. Bordignon Celeste, Pollon Romano, Didonè Giuseppe, Ziliotto Modesto, Zannoni Assunta in Gerin, Fogale Alfonso, Comarin Lindo, Guidolin Grazioso, Reginato Clara». Così si è deciso di spulciare tra questi nomi in cerca di una testimonianza di chi c’era effettivamente, quel lontano giorno di quarant’anni fa, a costituire per la prima volta l’Avis comunale.
La scelta è ricaduta sulla signora Assunta in Gerin, il membro più giovane (e unica superstite) del Direttivo dell’epoca. La gentile signora, dopo averci accolti nella sua cucina, si è prestata molto volentieri alle nostre domande.
Come è nata la volontà di costituire una sezione comunale dell’A.V.I.S. a Loria? Da quale esigenza?
La popolazione di Loria, allora, era molto interessata a questo tema, sebbene non vi fossero ancora malattie come l’Aids (che comparve solo verso gli anni ’80). L’informazione era molta, forse ancor più di oggi, anche grazie all’azione di persone come il dottor Traldi, ematologo, il quale coinvolgeva i vari paesi della Castellana in riunioni di conoscenza e di introduzione all’Avis e alle sue finalità, spiegando anche l’uso e il funzionamento dei macchinari e diede una svolta decisiva alle idee dell’Avis a Castelfranco Veneto. Alcune persone di Loria particolarmente sensibili a ciò, per esempio il sig. Bordignon Celeste e il sig. Pollon Romano diedero avvio e fecero attecchire l’esigenza di fondare una sezione dell’Avis anche a Loria.
Sig. Gerin, lei, il 30 settembre 1971, risulta eletta nel Consiglio direttivo provvisorio della Sezione in qualità di consigliere amministratore. Ce ne parli.
All’epoca ero molto giovane e da poco ero venuta ad abitare a Loria. Eppure, anch’io mi sentivo coinvolta nell’Avis nascente e quando mi chiesero di partecipare all’Assemblea per la sua costituzione, accettai con piacere e allo stesso modo accettai l’elezione a consigliere amministratore. A onor del vero, non giravano molti soldi e la mia era una mansione non così “amministrativa”, ma eravamo appena agli inizi e tutte le persone che parteciparono erano coinvolte.
Come si svolgevano le donazioni a quel periodo? Dove venivano fatte?
Nei primi anni le donazioni erano fatte dal dottor Sbrissa a Loria, in seguito poi giungevano dei medici da Castelfranco. In altri paesi, invece, esisteva l’unità mobile, ma a Loria non c’era. Poi, poco alla volta, si iniziò a spostarsi a Castelfranco, che si ingrandiva man mano, per effettuare la donazione del sangue. Da notare che, all’epoca, esisteva solo la possibilità di donare sangue intero, non la donazione del plasma o delle piastrine, introdotte dopo.
Qual era lo spirito del gruppo nell’Avis di Loria delle origini? Vi furono ostacoli iniziali o raccolse prevalentemente consensi tra la gente?
Il gruppo dell’Avis di Loria delle origini era entusiasta e ben affiatato. Ci sentivamo coinvolti in prima persona e ci riunivamo a Castelfranco. Non ricordo le difficoltà o gli ostacoli, ricordo solo la gioia che sentivamo e soprattutto la soddisfazione.
Assunta in Gerin lasciò il Consiglio direttivo dell’Avis nel 1976. L’11 settembre, anche grazie a lei, l’Avis di Loria può festeggiare il quarantesimo dalla sua fondazione, evento al quale invitiamo tutti gli avisini e la popolazione.
Grazie signora Gerin per la sua testimonianza!
Sara Caon